Questione di virgole: Punteggiare rapido e accorto by Leonardo G. Luccone

Questione di virgole: Punteggiare rapido e accorto by Leonardo G. Luccone

autore:Leonardo G. Luccone [Luccone, Leonardo G.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Linguistics, Popular Culture, Social Science, Language Arts & Disciplines, i Robinson / Letture
ISBN: 9788858133422
Google: EqVdDwAAQBAJ
editore: Gius.Laterza & Figli Spa
pubblicato: 2018-06-05T22:00:00+00:00


Virgole stilistiche

Vediamo ora un po’ di usi autoriali della virgola. Usi magistrali direi, che devono ispirarci per utilizzare al meglio questo segno. Il primo esempio è di Pavese. Guardate com’è tesa la scrittura, com’è insistita la virgola e come saltano perfino le congiunzioni, rendendo il ritmo serrato.

Ci sedemmo con l’aria di ridere. Mariella cominciò le sue ciance, chiese notizie, si stupì, andò alla finestra. Loris, nero, taciturno, rispondeva appena. L’altra, la magra, che si chiamava Nene, mi studiava. Era una strana ragazza dalle grosse labbra, che poteva avere venticinque anni.

[C. Pavese, Tra donne sole, Einaudi, Torino 1998, p. 41]

Un altro esempio di testo sezionato da sole virgole. Notate: prima la coordinata, poi il lungo inciso appositivo.

Alle cinque rientrò Giovanni col somaro e i sacchi delle farinette per le mucche, Mirella corse ad aiutarlo a scaricare. Alle cinque e mezzo il fischio di Marcello, il figliolo della zia Martina che per frequentare l’avviamento era ospite dei Marocci, annunciò il suo ritorno da scuola.

[A. Banti, Le mosche d’oro, Mondadori, Milano 1964, p. 98]

Qui Dentice, che adoro, è un maestro di calibrazione, e la virgola è un elastico.

Com’è difficile pensare all’amore andando al trotto. Al trotto di scuola poi, impossibile. Al galoppo, si può provare. Ma al passo!... Al passo, i pensieri dell’amante, felice o infelice che sia (ma un amante felice pensa poco), non sono sfibrati e frantumati dallo sballottamento, non restano indietro come soldati stremati nella neve o spiccioli sputati da una tasca logora, né sono proiettati in avanti e perduti oltre le orecchie della creatura che di buona o malavoglia galoppa.

[F. Dentice, Messalina, Adelphi, Milano 1991, p. 50]

Ancora Banti, e abbiamo virgole che scandiscono il ritmo; virgole per elenchi; una virgola con vocativo; un inciso e una virgola in coordinate con cambio di soggetto («Orsola passava un momento cattivo, il pianto di Lavinia...»). Notate l’assenza di virgola dopo «anzi»:

Da allora, pressappoco è sempre la stessa storia, non c’è gusto a vincere, e dopo, la giornata è tutto uno strapazzo di bottiglie calde, di tisane, di rimorsi. Povera cara signora, non la lascerò mai, sia sicura. Invecchieremo insieme, la curerò, le farò compagnia.

Ma, insieme a Zanetta, Orsola passava un momento cattivo, il pianto di Lavinia non la intenerì, anzi le parve tradimento alla sua fiducia.

[A. Banti, «Un cuore avvelenato», in Campi Elisi, Mondadori, Milano 1963, p. 388]

E per finire due stilisti. Con Busi e Gadda la virgola è una firma. Se ci fate l’orecchio potreste riconoscere la loro prosa anche dal solo uso delle virgole:

Le paesane in bicicletta di Vighizzolo, anche loro di ritorno dal mercato di Montichiari, stavano a guardare il ballerino mascherato da donna incredule e divertite, grattandosi quel loro neo mai sbarbato sul mento chiamato misteriosamente «grilletto peloso delle donne», e forse pregustavano la delizia di poter disporre in breve tempo di un vero e proprio scemo del villaggio, meglio di tutti quelli avuti sino a allora, meglio del barbier dei cà – una specie di eremita che tosava dalle pecore ai cani ai cristiani e erano più



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